DOLCEZZE D’ITALIA: STORIE DI ARTE PASTICCERA E CONFETTIERA

Dolcezze d’Italia

Dolcezze d’Italia: storie di arte pasticcera e confettiera

La storia della pasticceria e della confetteria attraverso saggi di studiosi e un esauriente corredo iconografico: I ‘pasticci’ degli antenati – dolci etruschi e romani; La divina ambrosia – la scoperta della cioccolata e la conquista del gusto europeo; Il cibo della festa – simboli e significati di frutta e dolci tra sacro e profano; I banchetti di casa Savoia – apparati, torte e l’antica ricetta dello zabaione; La tavola dei Dogi e le grandi feste dei veneziani; Le magnifiche confetture dei Medici e dei grandi artisti; La geografia golosa – viaggio nell’Italia delle specialità dolciarie.

Introduzione di Monica Baldi

L’arte pasticcera e confettiera ha origini antichissime e diverse simbologie che si sviluppano a seconda del contesto storico dagli Etruschi, ai Romani, all’Alto Medioevo, al Rinascimento ad oggi.
Ricca e diversa è la simbologia nelle più belle nature morte italiane e fiamminghe, del periodo d’oro tra Seicento e Settecento. Dalle opere di Caravaggio a quelle di Evaristo Baschenis che hanno il fine comune di raggiungere la piena esperienza sensitiva; a partire dalla vista, appagata da elementi allegorici tipici delle nature morte, come fichi dalla buccia appena spaccata, sino a tutti gli altri sensi, sublimati nella celeberrima opera di Caravaggio denominata “canestro di frutta”. O come la “cocotte di pesce in pasta sfoglia”, delicata entrée tratta dall’opera del pittore fiammingo conosciuto in Italia come Giacomo da Castello. Di interesse antropologico, oltre che gastronomico, è la “Costata di bue con salsa di frutta e civet di verza”, un robusto secondo costruito con gli ingredienti pittorici presenti nella natura morta di Paolo Antonio Barbieri; tra questi spicca il formaggio grana a testimoniare che i prodotti seicenteschi, dagli insaccati ai latticini, sono gli stessi che compaiono immutati sulla tavola odierna.
Ennesima dimostrazione che la nostra tradizione gastronomica possiede un enorme valore culturale e artistico.
L’arte e l’industria della fabbricazione dei dolci sono sempre state considerate, in Italia, di particolare importanza, specie per quel sapore dolce e gradevole al palato, o meglio, quella qualità che accarezza delicatamente i sensi, provocando un compiaciuto abbandono o una tenerezza dal gradevole all’appassionato.

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