VADEMECUM CICLISMO 2005

Vademecum Ciclismo 2005

Vademecum Ciclismo 2005

Il saluto dell’On. Monica Baldi, Presidente lega Gruppi Ciclismo Professionistico

Il 2005 è, senza alcun dubbio, un anno particolarmente significativo per il ciclismo nazionale ed internazionale, anche a seguito dell’entrata in vigore del circuito “Pro Tour”, che ha riformato radicalmente questa disciplina sportiva, con conseguente determinazione di regole e codici di condotta che hanno portato a nuovi criteri e regolamenti; ridefinendo i ruoli dei diversi soggetti che operano nel settore professionistico quali: gruppi sportivi, organizzatori e corridori.

Questo progetto, voluto fortemente dall’Unione Ciclistica Internazionale, era atteso dagli operatori del settore per la scelta di privilegiare qualità e competitività con il preciso impegno di riportare questo Sport a dimensioni tali da consentire ai gruppi sportivi di avere un’entità più garantita ed ai corridori di raggiungere un libello più alto qualificandosi nel tempo e nella carriera.

E la Lega Gruppi Ciclismo Professionistico ha dato un operoso contributo al dibattito internazionale relativamente al circuito Pro Tour e alla richiesta di chiarimenti su tutto ciò che resta fuori da tale riforma.

Sono state promosse diverse azioni per definire strategie comuni al fine di riportare la giusta immagine di questa disciplina, coinvolgendo Istituzioni e Organizzazioni nazionali e internazionali, cooperando inoltre al successo della nascita della squadra parlamentare di ciclismo che ha avvicinato concretamente le Istituzioni a questo Sport.

E il ruolo dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani è innegabilmente primario per raggiungere qualsiasi risultato; basti riflettere all’anno appena trascorso, il 2004, dichiarato dall’Unione Europea “Anno europeo dell’e-ducazione attraverso lo Sport”, in cui singolare è stato l’interesse nel ciclismo nazionale, grazie anche ai Mondiali di Verona, alle Olimpiadi di Atene segnate dalla medaglia d’oro italiana, ma anche, disgraziatamente, per la prematura scomparsa di Marco Pantani, grande campione che con la sua sensibilità e professionalità ha raggiunto grandi risultati riconosciuti  nella storia del ciclismo nazionale ed internazionale.

Lo sport deve rivendicare con forza la sua autonomia, nell’organizzazione e nel funzionamento ed è responsabilità di tutti gli operatori cercare di operare con onestà e professionalità.

Il ciclismo è uno sport fortemente radicato nel tessuto sociale degli italiani e solo le Istituzioni, i gruppi sportivi, gli organizzatori e i corridori, collaborano, lavorando tutti nella medesima direzione, si possono ottenere dei risultati consistenti e duraturi nel comune interesse di riportare questa disciplina alla giusta considerazione e al rispetto che merita.

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